ll nostro percorso verso il parto in casa è iniziato qualche anno fa ad un convegno di Michel Odent, dove siamo rimasti illuminati da come l’ambiente in cui avviene il parto, possa favorire una nascita dolce e senza violenza. Per noi nessun luogo poteva essere più pacifico della nostra mansardina con terrazza, un nido caldo e intimo con i nostri colori e profumi. Quindi abbiamo iniziato il cammino con Mamaninfea, come fosse la cosa più naturale da fare. Ora Dulce Iruya ha qualche giorno di vita e sentiamo che questo momento è eccezionale anche grazie a tutto ciò che c’è stato prima. L’atmosfera e la preparazione del corso preparto, il rapporto che si è andato creandosi con Maili e Lisa, passo passo, conoscendosi ed instaurando un rapporto di fiducia totale. Resi consapevoli che il nostro parto era solo nostro e gli unici protagonisti eravamo noi tre, senza delegare nulla a nessuno. Loro sarebbero state la nostra guida e noi abbiamo affidato loro le nostre vite e la nostra pancia, con totale fiducia. Facile affidarsi a chi ha sguardi nei quali traspaiono passione, che va oltre al lavoro, professionalità, ascolto, sapere dove si è e perchè si è scelto di esserci, grande personalità e umanità. Il giorno del parto ci siamo consultati con Lisa, perchè le contrazioni erano più intense. Alle 10 di mattina è arrivata, come altre volte ed ha confermato che ero in travaglio. La casa si è trasformata via via, mentre riposavo. E’ comparsa la piscina gonfiata, con l’acqua che scorreva, mi sono immersa e sono stata in pace. Poi è arrivata Maili, impercettibile e mi ha salutato con dolcezza. Da lì è iniziato il nostro parto che è unico come ogni parto, ma che ci ha permesso, grazie all’initimità di casa ed alla presenza attenta di Lisa e Maili, di nascere come genitori in maniera dolce, rispettando i nostri lentissimi tempi, assecondando il corpo, ascoltando il dolore, senza esserne sopraffatti. Con sguardo vigile, ma senza perdere senso dell’umorismo e momenti per ridere, hanno saputo propormi quello che poteva aiutarmi e ci siamo affidati completamente, senza perdere la fiducia, mai, senza paura. Certo, ci sono stati momenti in cui ho pensato di non farcela, ma le ostetriche e Manuel erano così convinti che ce l’avrei fatta, che convincevano, in un attimo, anche me. Durante il periodo espulsivo ho sentito tutto il loro vigore fisico lottare insieme a me, dirmi che ce la potevo fare, che ero bravissima, che ero arrivata fin lì ed era fatta. Ed io mi sono fidata del mio corpo che sapeva cosa fare, delle loro parole, dello sguardo di Manuel che non ha mai dubitato della mia potenza, della mia bambina, che meglio di chiunque altro sapeva come muoversi. E poi sei spuntata tu, Dulce Iruya, e io dico:”Non ci credo, non ci credo” (Ogni tanto l’avevo pensato: Non uscirai mai più!) ed è stata gioia pura di tutti noi quattro. Ed ogni minuto sei un miracolo ed io ancora non ci credo che eri nella mia pancia. Impossibile ringraziarvi abbastanza, Lisa e Maili, siete state tutto ciò che desideravamo, e anche di più. Ci avete fatto sentire che il nostro parto era unico e speciale e la nostra bambina la più bella del mondo, ridonando sacralità ad un evento che è sacro e magico.
Grazie,
Dolores, Dulce Iruya e Manuel
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